Il professor Leonardis pensa di mettere ordine nella vita di suo figlio Mario (e di conseguenza anche nella propria) creando Perfect, un androide-pedagogo in grado di controllarlo ed indirizzarlo verso comportamenti più corretti. Mario, al principio, pensa di poter gestire il robot come un servitore personale, ma presto si ritrova ad essere lui schiavo della situazione. Disperato, il ragazzo cerca aiuto dove può e inaspettatamente lo trova in un libro che la madre gli aveva regalato per il suo ultimo compleanno. A causa di questo libro, che viene letto anche da Perfect, il padre è richiamato fortemente alle proprie responsabilità, coinvolto nel rapporto educativo e costretto lui pure a sopportare le angherie dell’implacabile androide, che non conosce le sfumature dei sentimenti e le virtù della mediazione. Riavvicinati dal problema, padre e figlio provano ad umanizzare Perfect, anche grazie alla collaborazione di zia Betta, che alle possibilità educative del robot non ha mai creduto. Quasi senza accorgersene, Mario e il professor Leonardis depongono pian piano le armi e fanno pace con il passato di dolore che li aveva fortemente segnati E finalmente ci sarà la forza di ricordare la mamma che non c’è più e di provare ad essere ugualmente famiglia. Quanto a Perfect, per l’androide si aprirà una nuova carriera, grazie a un piccolo ‘difetto’ accuratamente istallato nei suoi microchip dal professore e grazie alla passione straordinaria di zia Betta per il pattinaggio su ghiaccio.
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